Monumento equestre di Cosimo I

Monumento equestre di Cosimo I

La storia

La Statua equestre di Cosimo I de’ Medici, situata in Piazza della Signoria a Firenze, venne commissionata al Giambologna nel 1587 da Ferdinando I de’ Medici per celebrare il padre che era stato il primo Granduca di Toscana.
Il progetto prevedeva una statua in bronzo ed era la prima grande scultura equestre che si fosse realizzata a Firenze. Ispirata ad illustri esemplari precedenti, quali il Monumento equestre al Gattamelata di Donatello a Padova e il Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni di Andrea del Verrocchio a Venezia, fu completata nel 1594.

L’opera fu collocata su un piedistallo in marmo adornato con pannelli in bassorilievo e stemmi bronzei. I pannelli raffigurano gli episodi salienti della vita di Cosimo I: ad est L’elezione a Duca, a nord L’incoronazione a Granduca, a sud La conquista di Siena, ed infine ad ovest l’iscrizione in latino con la dedica del figlio Ferdinando I al padre Cosimo I.
A completare l’apparato decorativo del piedistallo in marmo sono presenti, in alto ai due estremi, due teste di Capricorno, simbolo di Cosimo I. Al di sotto di ognuno di questi è raffigurato un altro degli emblemi del Granduca: la tartaruga, a significare il suo motto ”Festina Lente”, ossia “guardare sempre avanti ma con prudenza”.

Date le notevoli dimensioni del gruppo, fu necessario costruire una fonderia adatta all’impresa del getto. Il cavallo fu completato già nel 1591, mentre tre anni successivi furono impiegati per il cavaliere e per i bassorilievi.
L’opera acquisì subito fama ed ammirazione in tutta Europa, tanto che a Giambologna furono commissionate altre statue equestri, come quella ad Enrico IV di Borbone a Parigi, a Filippo II a Madrid, e allo stesso Ferdinando a Firenze, in Piazza SS. Annunziata.

Per proteggerla dagli eventi bellici nel 1943 la statua di Cosimo I a cavallo fu trasferita alla villa di Poggio a Caiano. Lo smontaggio permise di determinare lo spessore del bronzo, che varia da 7 a 24 mm, e di ritrovare la ricchezza decorativa del Toson d’oro sul petto di Cosimo, nonché la firma Jhoan Bolog belga età sua 65 an. 1594 su una briglia.
L’ultimo intervento di restauro risale al 1992.

Il restauro

I gruppi scultorei sono collocati all’aperto e in un ambiente circoscritto, e sono dunque esposti agli stessi agenti di degrado, che provocano fenomeni analoghi sui materiali della stessa tipologia, quali bronzo e marmo.
I lavori di restauro sui monumenti di Piazza della Signoria verranno condotti a seguito di approfonditi studi ed indagini diagnostiche, che avranno come oggetto lo stato del degrado e le tecniche di realizzazione.
Sulla base dei risultati ottenuti, saranno svolti per ogni opera accurati test preliminari, che consentiranno di mettere a punto le metodologie di intervento finalizzate a contrastare e a rallentare il degrado.
Gli interventi saranno inoltre eseguiti tenendo conto dei lavori di restauro precedenti, con la massima attenzione e nel rispetto delle opere.

Sul monumento equestre dedicato a Cosimo I si possono osservare fenomeni di degrado tipici della sua peculiare conformazione, ovvero di una scultura in bronzo posta su un piedistallo in marmo.
Per quanto riguarda la superficie marmorea, infatti, si notano delle zone dall’aspetto verdastro, indice di presenza di sali di rame causati dal dilavamento dei prodotti di corrosione solubili del bronzo; laddove possibile saranno applicati delle soluzioni a impacco per la loro estrazione.
Sugli elementi lapidei saranno poi svolte altre operazioni di pulitura per la rimozione dei depositi incoerenti, coerenti, delle croste nere e della patina biologica con l’impiego di sali inorganici e/o di strumentazione laser. Si procederà inoltre al controllo ed alla rimozione di eventuali frammenti in fase di distacco, al loro consolidamento e ricollocazione. Le stuccature antecedenti ammalorate verranno sostituite da nuove, eseguite con una malta a base di calce naturale ed inerti selezionati. Infine verrà valutata l’applicazione di un prodotto consolidante qualora la materia risultasse disgregata, e di un protettivo per la superficie.
Gli elementi in bronzo presenti sul piedistallo (i quattro pannelli e i due stemmi) saranno rimossi e trasportati in laboratorio per il restauro.
Per quanto riguarda il monumento equestre, il cavaliere (Cosimo I) sarà rimosso e collocato su uno speciale supporto posto a fianco del cavallo, dove potrà essere osservato durante tutto il periodo delle lavorazioni.

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